Mètsovo | |
Grecia > Epiro > Ioannina > Mètsovo |
Denominazione: In italiano: In greco: Μέτσοβο, ΜΕΤΣΟΒΟ Trascrizione italiana: Mètsovo Edificata ad anfiteatro, sulle rovine dell’antica Tympi, a circa 1200 metri nella zona nord della catena del Pindo, e a poca distanza dal celebre passo di Katàra, questa cittadina è la più tradizionale di tutto l’Epiro ed offre architetture alpine e scenari suggestivi. Infatti, il turista rimane affascinato dalla ricchezza delle sue abitazioni, dalla varietà del paesaggio e dallo stile di vita degli abitanti. Qui si possono vedere le più belle e aristocratiche costruzioni in pietra edificate dai famosi mastri scalpellini. Oltre a queste caratteristiche, è altrettanto famosa sia per essere un centro sciistico molto rinomato sia per la cordiale ospitalità degli abitanti. L’influenza nomade e l’origine Vlaca, (gli insediamenti di queste genti di stirpe rumena risalgono all’ultima fase della dominazione bizantina), di cui è costituita la maggior parte della popolazione è ancora ben visibile sia nei costumi, gli anziani portano ancora gli abiti tradizionali, sia nell’idioma che risente delle origini rumene, sia nell’orgoglio degli abitanti di appartenere alla stirpe Vlaca; gente che era dedita alla pastorizia e alla vita nomade. Il suo sviluppo maggiore, non lo ebbe nell’epoca degli insediamenti tardo-bizantini ma durante la dominazione turca, infatti gli imperatori Costantino Porfirogenito, Andronico III Paleologo e Murad II, conferirono agli abitanti diversi privilegi. Le concessioni consistevano in un’ampia autonomia amministrativa, a patto che costoro, proteggessero con pattuglie armate il passo di Zygos, (luogo di transito tra l’Epiro e la Tessaglia) dalle invasioni esterne. Verso la fine del 1700, queste guarentigie furono soppresse con la venuta al potere del turco despota e sanguinario, Alì Pascià Tepeleni, meglio noto come il Leone di Ionnina (tale soprannome gli venne dato, poiché resistette per ben due anni in quella città, prima di cedere all’assedio delle truppe del sultano Muhamud II che lo depose e lo condannò a morte) che fu governatore di diversi territori europei sottomessi all’impero ottomano, il quale con tale soppressione, voleva avere il controllo totale di tutto il territorio. Tale vassallaggio non impedì, lo sviluppo mercantile che aveva messo radici durante il periodo di autonomia politica e amministrativa; ciò, soprattutto per la posizione geografica cruciale che permetteva scambi e traffici commerciali che portarono ricchezza e benessere per tutta le regione. Ciò, ha permesso a ricchi mecenati quali Tosìtsas, Chatsikòstas, Sturnàris e molti altri, di far costruire ospedali, scuole e fondazioni sia in diversi luoghi della regione che ad Atene. Determinanti, furono anche i contributi finanziari donati dai ricchi mercanti di Metsovo, ai combattenti della guerra d’indipendenza greca del 1821. Questa cittadina è anche rinomata per i prodotti caseari, qui si trova il famoso Metsovone: un formaggio da tavolo affumicato a pasta semidura, dal gusto leggermente salato e piccante che si produce in modo tradizionale con latte di vacca o con latte vaccino misto ad ovino o caprino. Metsovo è anche un luogo ideale per gli amanti dello sci, infatti d’inverno funzionano due impianti di risalita, il Profiti Ilìas e quello della Fondazione del Barone Michaìl Tosìsta oltre al rifugio alpino sul monte Mavrouni ( 1950 metri), in località Pande-Làki, costruito in maniera tradizionale. In primavera ed in estate l’offerta turistica è tra le più eccellenti: dall’ippica, cicicloturismo, escursioni nel Parco Nazionale di Vàllia Kàlda e a Drakòlimni dove dimorano orsi, gatti selvatici, lupi, linci, aquile reali e falchi, oltre ad una flora endogena di spettacolare bellezza. Oltre al tessile, ai ricami e agli intagli in legno di ottima fattua, offre anche interessi culturali quali il Museo Averoff, dedicato a Geogios Averoff, benefattore della Grecia a cui è stata intitolata l’Università tecnica nazionale di Atene, il Museo di arte popolare, Tositsa, fondatore della Scuola Politecnica di Atene, dove è permesso visitare la villa appartenuta al mecenate Miguel Tositsa. Si possono visitare i lussuosi interni: le camere rivestite di legno intagliato, tappeti, tessuti, ricami in oro e argento sbalzato e icone di pregiatissima fattura, oltre ad un samovar monumentale. La chiesa di Agia Paraskesi, con la sua ricca architettura interna e con intagli delle pareti in legno e decorazioni bizantine; il Monastero di San Nicola con icone del XIV secolo e le pareti coperti ad affreschi dei secoli XVI e XVII.
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